LAZIO. MOBILITÀ: TUTTO IN ASTRAL. COMUNITÀ MONTANE ADDIO

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La I commissione consiliare permanente Affari costituzionali e statutari, presieduta da Baldassarre Favara (Per il Lazio), e la IV commissione Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), riunite in seduta congiunta, hanno ascoltato le relazioni degli assessori Michele Civita (Politiche del territorio, mobilità, rifiuti) e Concettina Ciminiello(Pari opportunità, autonomie locali, sicurezza) sulle memorie di Giunta, ai sensi delle legge regionale n. 4/2013 (spending review regionale), concernenti gli “Indirizzi in materia di riordino di enti e società regionali operanti nel settore della mobilità e dei trasporti” e il riordino delle comunità montane. In entrambi i casi si tratta di atti che preludono altrettante proposte di legge volte alla riduzione dei costi e al raggiungimento di una maggiore efficienza della macchina amministrativa regionale.

“La Giunta regionale, al fine di ottimizzare il sistema dei trasporti e razionalizzare l’impiego delle risorse pubbliche – si legge nella memoria illustrata dall’assessore Civita – ha vagliato l’opzione che Aremol, Astral SpA e Cotral Patrimonio SpA possano essere unificate in un unico soggetto che si occuperà di programmazione (intesa in termini di servizi di Trasporto Pubblico Locale, mobilità ed infrastrutture) e di pianificazione dei servizi e delle opere infrastrutturali”, in quanto “i compiti e le funzioni di ciascun soggetto coinvolto risultano spesso sovrapposti, creando duplicazioni nonché diseconomie nelle attività di programmazione e gestione del sistema di mobilità e nei processi operativi.”.

Il soggetto nel quale dovranno confluire tali attività è Astral SpA (100% della Regione Lazio). “Si tratta solo di un primo passo nella direzione di un’agenzia unica della mobilità che vogliamo realizzare anche con il Comune di Roma”, ha spiegato Civita nel corso della seduta.

La relazione sul riordino delle comunità montane, invece, è stata illustrata dall’assessore Ciminiello. Ventidue comunità montane e una comunità di arcipelago – che interessano una popolazione di 1.100.000 abitanti, 112 unità di personale, spese di funzionamento 7,8 milioni di euro – dovranno essere trasformate in unioni di comuni. L’assessore Ciminiello  ha ricordato che è la normativa statale a imporre ai comuni nuove formule per l’esercizio di funzioni associate. In particolare, ha ricordato l’assessore, “il decreto legge 78/2010 prevede l’obbligo per i comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti e per i comuni con popolazione inferiore ai 3000 abitanti facenti parte di comunità montane di esercitare in forma associata almeno tre funzioni fondamentali entro il 1 gennaio 2013 e le restanti funzioni fondamentali entro il 1 gennaio 2014. Attualmente – ha proseguito l’assessore – solo pochi comuni interessati hanno adempiuto a tali disposizioni, creando così le premesse per l’esercizio del potere sostitutivo da parte del ministero dell’Interno.”.

Il termine per la presentazione di osservazioni sulle due memorie di Giunta è stato fissato per le ore 12 di martedì 5 novembre in commissione Bilancio. Nel corso della seduta i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Valentina Corrado eGianluca Perilli, hanno chiesto un supplemento di documentazione sulle società interessate dall’accorpamento delle attività relative ai trasporti e alla mobilità e sul contratto di servizio tra Astral e la Regione Lazio. Giuseppe Cangemi(Pdl) è intervenuto più di una volta per sollecitare una riflessione sulle diverse proposte di legge regionale in materia di riordino delle comunità montane presentate in Consiglio. Secondo Giancarlo Righini (Fli), comunque favorevole a quei provvedimenti che vanno nella direzione del miglioramento dell’efficienza, sostituire le comunità montane con le unioni di comuni giova a poco, se non si introducono meccanismi premianti. Qualche perplessità sull’iter di questi provvedimenti previsti dalla legge 4/2013 è stata espressa da Pietro Di Paolantonio (Pdl), il quale ha ricordato che la memoria di Giunta sul riordino delle società del gruppo Sviluppo Lazio è stata esaminata dalla I e IV commissione, mai poi la relativa proposta di legge è stata assegnata alla VIII commissione per l’esame in sede primaria.


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