Purtroppo in queste ore stiamo assistendo alla realizzazione concreta del disegno pseudo-riformatore della giustizia portato avanti prima dal governo Monti e poi da quello Letta. Nel nome di una democrazia, ormai esautorata di contenuti e privata della partecipazione dei cittadini-elettori, con la chiusura della sede Giudiziaria di Gaeta si sta producendo l’ennesimo atto di spoglio del nostro territorio in termini di servizi al cittadino e posti di lavoro.
L’attuale classe politica sta continuando a manifestare in tal modo tutti i propri limiti nel riuscire ad incidere sulla spesa improduttiva dello stato e insiste nell’operare tagli verticali che cadono come un macigno sulla testa della popolazione. Gaeta e con essa il territorio aurunco dopo aver assistito alla chiusura dell’Ospedale Civile “di Liegro” subisce oggi il taglio della sede di Tribunale, con ciò perdendo importanti possibilità occupazionali per tutte le generazioni future. A questo si aggiunga che nel corso degli anni trascorsi nessuna promessa è stata mantenuta in ordine alla realizzazione di un asse viario nord-sud che consenta al nostro territorio di aprirsi alle opportunità che possono offrire le realtà metropolitane di Napoli e Roma di cui invece paghiamo solo un altissimo prezzo in ordine al drenaggio di risorse pubbliche sottratte alle nostre terre e destinate alle cinture urbane di Roma e Napoli.
Nel contesto, pur scellerato, di questa riforma l’unica notizia positiva per il nostro territorio è che il circondario della sede giudiziaria di Gaeta è stato ricompreso non nel Tribunale di Latina, lontano e mal collegato, di cui precedentemente era sede distaccata, bensì nel contesto del Tribunale di Cassino, più vicino e meglio raggiungibile. La scelta è probabilmente stata dettata al legislatore più da necessità tecniche sottese a garantire i numeri e le dimensioni necessarie per il salvataggio del Tribunale di Cassino, ma di certo, e, quindi, quasi involontariamente, appare la scelta che maggiormente rispecchia le esigenze storiche e sociale del territorio aurunco contribuendo a innescare una nuova prospettiva di sviluppo per il Golfo di Gaeta. Nella riflessione politica locale del Movimento Popolare Lega Aurunca è sempre stato chiaro che il nostro sviluppo non è mai potuto passare per le volontà prodottesi a Latina da sempre più interessata a curare i rapporti con Roma che con la riva destra del Garigliano fino a farci diventare il cosiddetto Sud-Pontino. Oggi, agganciare l’amministrazione della giustizia al comprensorio di Cassino e di Sora è il primo segnale di una uniformità umana culturale e sociale del nostro territorio che torna finalmente ad avere una corrispondenza sul piano amministrativo decenni dopo la nostra forzosa aggregazione a Latina. Gaeta, Formia, Cassino e Sora possono tornare a rappresentare i capo saldi di una realtà umana uniforme che riprende il suo spazio agli occhi dello stato centrale, sebbene ancora solo sul piano dell’amministrazione della giustizia. L’esortazione del Movimento Popolare Lega Aurunca alla nostra gente è, in questi giorni caotici e difficili della attuazione della riforma giudiziaria, a rimboccarsi ancora le maniche e a lottare per salvare l’esistenza del presidio giudiziario di Gaeta, ma ancor di più a ritrovare la nostra identità di territorio che abbiamo perso diventando semplicemente il Sud–Pontino. Oggi l’opportunità politica che ci si presenta è di poter riannodare le fila con l’unico sviluppo possibile per il nostro territorio, visto che con Latina non è mai stato possibile, e cioè quello verso il nostro entroterra del Cassinate e del Sorano da sempre alla ricerca di uno sbocco sul mare di cui proprio Formia e Gaeta rappresentano i porti naturali, e con cui nel nome della comune identità aurunca possiamo tornare a sviluppare una crescita.
Scopri di più da "Il Golfo a portata di click - Telegolfo RTG Notizie Online"
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.