L’USB considera vergognosa la campagna denigratoria in atto contro i dipendenti Alitalia, incentrata sull’argomento – trito e ritrito – di presunti privilegi che non esistono e spesso condita di pure falsità.
Si è giunti addirittura ad interpretare delle normative europee finalizzata a garantire la sicurezza sul lavoro e dei passeggeri come se queste fossero dei privilegi della categoria. Una gogna a cui vengono esposti lavoratori che tra pochi giorni subiranno l’ennesimo licenziamento di massa e che non trova giustificazione alcuna se non la volontà di addossare, ancora una volta, le responsabilità del fallimento di una politica industriale suicida a chi in questa vicenda è solo una vittima, in un settore che prevede un forte sviluppo ma in cui si continua a macinare disoccupazione.
Non una parola viene spesa sul fatto che, ancora una volta, Alitalia rappresenterà il paradigma di un modello in cui si licenzia direttamente senza mantenimento del posto di lavoro; né sul fatto che in questi anni si sono lasciate nel baratro della disoccupazione migliaia di persone, fra cui genitori di disabili e madri mono reddito. Oppure che i diecimila dipendenti di Alitalia gettati al macero nel 2008 sono tra coloro che hanno subìto i pesanti effetti delle riforme sul lavoro e delle pensioni.
L’USB, che non ha firmato l’accordo quadro sui licenziamenti, denunciando da subito il dramma cui andavano incontro i dipendenti di Alitalia, ritiene urgente che il Governo si assuma tutti gli impegni necessari a tutela degli esuberi e dei disoccupati del settore.
L’USB continuerà a sostenere questi uomini e donne nella battaglia al diritto al lavoro con tutte le iniziative necessarie a tutelare la loro dignità, perché nessun lavoratore può essere considerato un privilegiato se il suo destino è la disoccupazione.
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