L’ITALIA CHE RISUONA: UN MILIONE DI SPETTATORI

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Un milione di appassionati telespettatori  hanno seguito con grande interesse le prime quattro puntate del programma L’Italia che risuona andate  in onda ogni mercoledì su RAI 3,  dopo il TG3 linea notte a partire dal 18 novembre con la sigla e le presentazioni girate presso il Teatro R. Paone in collaborazione con l’Ipab SS: Annunziata, ente che lo gestisce.

L’interesse per questo nuovo e innovativo programma di Ambrogio Sparagna Stefano Ribaldi, scritto con Erasmo Treglia, con la regia di Mario Ferrari  ha fatto segnare ascolti record per quella fascia oraria, confermandosi uno dei programmi più originali dell’attuale stagione televisiva.

Nelle prime quattro puntate L’Italia che risuona ha  raccontato i canti polifonici penitenziali del Miserere di Sessa Aurunca, leTammurriate dedicate alla Madonna dell’Avvocata di Maiori, l’arcaica Passione  contadina delle donne di Giulianello  e i suoni  pastorali della processione di San Michele, a Maranola di Formia.

Suddiviso in un ciclo di otto puntate monografiche il programma descrive  il rinnovato interesse per le tradizioni musicali popolari. Si tratta di un fenomeno di grandi proporzioni, diffuso in tutto il territorio nazionale in cui la presenza giovanile, è molto vivace. Dopo sessant’anni dalla storica ricerca etnomusicologica condotta da Alan Lomax e Diego Carpitella, che ha prodotto la più importante collezione sonora di musiche popolari italiane, Rai Educational ritorna sul campo per documentare lo stato di conservazione e trasformazione del nostro patrimonio artistico culturale. La ricerca sul campo, scava nel cuore profondo del Paese facendo emergere storie originali, segnate dalla volontà di riscoprire le proprie radici culturali. Il risuonare la tradizione, diventa l’antidoto alla profonda crisi di valori della nostra contemporaneità.

Questo rinnovato e diffuso interesse si esprime mediante il dinamismo dei protagonisti di un movimento che valorizza, la funzione delle comunità locali caratterizzate dalla presenza di giovani cantori e strumentisti, gruppi familiari e piccole associazioni musicali territoriali.


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