Stamane si è riunito il Comitato dei Sindaci del Distretto socio-sanitario LT5, convocato per discutere sulla ripartizione dei fondi da destinare ai Comuni come contributo per i centri semiresidenziali.
Alla riunione ha preso parte l’Assessore alle Politiche Sociali di Minturno, Ilaria Pelle, che ha espresso rammarico per la scarsa programmazione e l’approssimativa gestione delle risorse. «Non si può arrivare al 28 dicembre – ha sottolineato l’Assessore Pelle – per decidere, all’ultimo momento, come ripartire la somma di 170 mila euro tra i Comuni aderenti al Distretto, al fine di evitare il rischio di perdere lo stanziamento. Sono rimasta delusa e ho chiesto di mettere a verbale il mio disappunto».
Sulla questione è intervenuto il Sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, che ha auspicato, per il nuovo anno, una programmazione puntuale, propedeutica alla redazione del nuovo piano di zona, volto a garantire, con efficienza, i servizi essenziali per la comunità.
«Ci auguriamo – ha dichiarato il primo cittadino di Minturno – che nel 2024 si presti una maggiore attenzione da parte di tutte le Amministrazioni civiche del Sud Pontino verso il tema delle politiche sociali e che la costituzione del Consorzio avvenga in tempi rapidi. Il nuovo organismo sia lo strumento attraverso il quale dare supporto alle fasce più fragili della società. Dobbiamo fare tutti una riflessione, rendendoci conto che ci troviamo in una congiuntura socio-economica molto difficile, con l’aumento spropositato del costo della vita, la riduzione del sostegno sociale da parte del Governo».
«Tutto ciò – ha aggiunto il Sindaco Stefanelli – scaricherà sui Comuni tanti bisogni che prima trovavano risposte in altri strumenti di politica nazionale. Per questo è necessario ripensare il nostro atteggiamento di amministratori nei confronti delle priorità che ogni ente deve darsi. Le istituzioni trovano il loro significato più profondo nel dare una mano a chi sta più indietro dal punto di vista culturale e socio-economico. Ben vengano le politiche a sostegno dell’economia, del commercio e del turismo ma bisogna ridare forza, attivismo ed attenzione politica al tema delle misure sociali, alle categorie più fragili e deboli. Perciò auspichiamo che, nel Golfo di Gaeta, ci siano finalmente un cambio di passo ed una maggiore attenzione al tema sociale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».
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