Cari concittadini,
le foto che ci sono pervenute sullo stato dell’acqua che fuoriesce dalle casette sono a dir poco
sconcertanti, praticamente il liquido ha un colore giallo paglierino.
Eppure, quando nel mese di settembre abbiamo segnalato alcune anomalie su questo sedicente
servizio a favore dei cittadini, elencando le nostre perplessità sulla qualità di questo prodotto e sulle
manutenzioni degli impianti, abbiamo subito i soliti ignobili attacchi di chi è avvezzo ad annichilire
la coscienza pubblica con la propaganda.
Tutto ciò è accaduto nonostante alleghiamo sempre i documenti a corredo dei nostri articoli. In
quell’occasione avevamo chiesto di pubblicare gli atti che attestano i controlli di routine sulla
qualità di quest’acqua come previsto dal D. Lgs. 31/2001 e di stilare un documento informativo sul
suo utilizzo e le sue limitazioni, come succede in molti comuni del Nord Italia
https://www.varesenews.it/…/lacqua-delle-casette-bu…/632136/. E, invece, nulla è stato fatto in
merito, a quanto pare, anzi, si è continuato a pubblicizzare un prodotto di cui nessuno ne garantisce
la qualità. .
Avevamo anche precisato che, l’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria ha stilato alcune regole
da rispettare e ha affermato che il prodotto è buono ma solo ad alcune condizioni:
− utilizzare solo bottiglie in vetro da conservare, una volta riempite, in un luogo fresco. Se utilizzati
recipienti non sterili, l’acqua potrebbe alterare i suoi valori nel giro di 48 ore. Si raccomanda,
quindi, il consumo nell’arco di 48 ore e di lavare accuratamente le bottiglie, farle scolare e
asciugarle prima del loro riutilizzo;
− non lasciare le bottiglie piene esposte al sole o alle intemperie;
− si sconsiglia l’uso di contenitori di plastica o in precedenza contenenti altri tipi di liquido.
Invece, a Minturno, da quando sono state installate, c’è stata solo una corsa alla promozione di tale
dispositivo, che ricordiamo è privato, senza che nessuno si sia preso la responsabilità e l’onere dei
controlli, delle manutenzioni e, quindi, della salubrità del prodotto erogato e ingerito dai cittadini.
Anzi, l’assessore D’Acunto, da buon promoter, non da assessore all’igiene pubblica, più volte ha
detto “bevetela perché è buona!”, riferendosi al gusto, glissando invece sulle condizioni
microbiologiche dell’acqua.
Eppure, a pensarci bene, nessuno si sarebbe dovuto assumere il compito della pubblicità, dato che
sugli impianti non sono riportati i valori dell’acqua come invece è obbligatorio per legge sulle
normali bottiglie in commercio.
Inoltre, è da notare come furbescamente sia il comune sia la ditta Inox Maffei sabbiano scaricato la
responsabilità della qualità, palleggiandosela l’uno con l’altro.
Noi ci chiediamo: chi ha interesse a vendere questo prodotto che costa dieci volte in più rispetto
all’acqua del rubinetto e di cui non è garantita la salubrità?
E, soprattutto, perché continuano ad esserci annunci sui tabelloni luminosi riportanti la dicitura
“acqua non potabile” e, invece, nessuno sta scoraggiando l’utilizzo dell’acqua delle casette?
Cosa c’è dietro?
Visto che nessuno degli Illuminati provvede a farlo, lo facciamo noi, diffondendo queste foto e
invitando i cittadini a munirsi di autonomo sistema di depurazione delle acque e a non utilizzare le
casette che fanno gli interessi privati di chissà chi.
Insomma, questa è stata l’ennesima, lampante dimostrazione di come questa amministrazione abbia
tanto a cuore gli interessi di alcuni privati e persegua in ogni azione solo beceri fini propagandistici,
anche a discapito della salute e del benessere dei cittadini.
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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