Minturno: Zona “S.Vito” fraz. Tufo. Dopo il Picnic di Ferragosto rifiuti ovunque.

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Il 15 di Agosto ormai è passato e come ogni 15 di Agosto in molti raggiungono le campagne dove trascorrere tra amici e parenti una giornata all’aria aperta, lontano dal frastuono cittadino ma soprattutto in pieno relax. Una giornata in cui di un pezzo di prato o di bosco si diventa padroni. Proprio cosi padroni di un fazzoletto di terra dove fare di tutto: arrostire le bistecche e le salsicce sulla brace, stendere a terra la tovaglia su cui poggiare il gustoso pranzo della festa di Ferragosto e poi ancora bottiglie, piatti, bicchieri di plastica, tovaglioli di carta e quant’altro necessario allo scopo.  Padroni come lo si è a casa propria. Anche la zona “S.Vito” nella fraz. di Tufo, a Ferragosto è stata meta di alcuni escursionisti che dopo il lauto e improvvisato soggiorno festivo hanno pensato bene di lasciare ricordi  sparsi qua e la di quanto festeggiato. Altri invece sicuramente più indulgenti hanno racchiuso in sacchetti di plastica e cartoni gli avanzi del cospicuo pranzo lasciandoli sul posto. Padroni come a casa propria. Già a casa propria dove le regole sono ferree e dove si effettua la differenziata pena l’ammenda.  A “S. Vito” invece no! In quel posto si è scatenata tutta la rabbia della costrizione amministrativa e si dato sfogo al “Super Io” secondo la teoria Freudiana dello sfogo al bagaglio culturale e formativo, acquisito sin dall’infanzia dai genitori ed in seguito da altri eventuali educatori. Praticamente un episodio incivile, disgustoso e indecente. “S.Vito” è un luogo ancora incontaminato e che rischia visto il precedente di essere la reiterazione delle azioni illecite di abbandono di sacchetti di rifiuti. Pertanto credo sia opportuno l’intervento degli organi preposti, per un controllo più serrato e per il recupero dei rifiuti sversati. Inoltre al fine di salvaguardare l’area è necessario il posizionamento di cartelli di divieto di scarico rifiuti. Nel mese di Luglio infatti, a “S.Vito” si svolge da diversi anni la festa dedicata al Santo, proprio nel luogo  dove probabilmente dimorava in tempi ormai passati una comunità di allevatori e contadini devoti al santo con la presenza verosimilmente di una cappella, o una chiesetta ora ricordata da una cappelletta eretta nel 2013 con l’effigie del Santo. E’ un vero peccato ridurre quest’area un mondezzaio, motivo di orgoglio degli abitanti di Tufo e di chi è innamorato del posto


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