“Come assessore all’ambiente presso l’amministrazione del Comune di Mondragone, sento il dovere di mettere un punto e una virgola a questa incresciosa situazione della nostra terra, che non vuole e non deve essere più mortificata. Convinto che, nell’attuare un’improbabile critica politica, si sta sfiorando il ridicolo mostrando risentimenti personali – che ahimé potrebbero essere tranquillamente messi da parte – ritengo doveroso chiarire questa incresciosa situazione che mostra chiaramente come scelte politiche sbagliate hanno avuto aspetti scontati. Il mio non è un lavoro per il dott. Schiappa, ma è un lavoro con il dott. Schiappa, s
indaco di Mondragone, finalizzato a mettere un punto a tutti quei “lasciti” che ci sono stati tramandati da quella classe politica che ormai si avvia al tramonto. Benedetto Zoccola dal primo giorno del suo insediamento – che ricordo a tutti è avvenuto poco più di tre mesi fa – ha sempre cercato di concretizzare il suo lavoro amministrativo nel rispetto delle regole e qui, a differenza di altri, parlano i fatti. Il ruolo affidatomi è quello di risolvere i problemi che per anni – troppi anni – sono stati, forse volutamene, dimenticati. Lascio ad altri il compito di polemizzare a scopi mediatici, convinto che i Mondragonesi ben conoscano i pulpiti da cui vengono le prediche. Ora, veniamo a noi. Durante il 2004, quando la Città di Mondragone viveva in pieno il dramma dell’emergenza rifiuti, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco dott. Ugo Conte e dall’Assessore all’ambiente Giuseppe Piazza, con un provvedimento d’urgenza, individuò un sito di stoccaggio temporaneo di rifiuti nell’area privata della cava, dismessa da tempo, denominata “Cantarella”. Questo provvedimento autorizzò la società che gestiva la raccolta – Eco4 – a sversare in quel luogo un’enorme quantità di rifiuti indifferenziati. Essendo l’area della cava privata, l’affitto del terreno per lo sversamento costava e costa al Comune un canone d’affitto pari a € 15.000 l’anno. Dal 2004 ad oggi, la cava è stata “vittima” di diversi incendi per opera d’ignoti seguiti da svariate vicende giudiziarie. Dopo l’ennesimo incendio nell’ottobre del 2012, organizzò una dibattito tecnico/politico sul caso “Cantarella”, sollevando il caso del disastro ecologico che si stava consumando in Città. L’iniziativa fu finalizzata ad affrontare il caso in modo scientifico e non più mediatico. A questo incontro seguì un’interrogazione Parlamentare a firma, dell’On. Stefano Graziano, all’allora Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare dott. Corrado Clini ed il “caso Cantarella” fu per la prima volta segnalato come d’interesse nazionale invocando così un intervento ministeriale a tutela della salute pubblica. Voglio rilevare ai tanti, che oggi manifestano tardamente il proprio interesse, che chi sta amministrando sta continuando a farlo su una linea che ha sempre rispettato da tempo: proteggere i cittadini da eventuali pericoli, individuare il problema e rispondere con i fatti. Lasciamo ad altri il compito di divertirsi sui giornali, peccando in burle di poco gusto, che poco hanno a che fare con la ragionevolezza dell’agire amministrativo Veniamo al 2013. Personalmente, mi sono recato sulla cava diverse volte, anche quando in zona è giunto il tg3 di Bianca Berlinguer. Voglio chiarire che negli anni molti hanno cercato di risolvere il problema. Un conto è cercare, un altro è risolvere. Sento di rivolgere un doveroso ringraziamento a quanti, attenti ai problemi della Nostra Città, cercano di dar voce alle loro paure utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione. A questi però rivolgo un invito: Benedetto, come d’altronde l’Amministrazione Comunale, è sempre disponibile a confronti sani finalizzati alla tutela e difesa della propria Città. La vita mi ha insegnato che solo unendo le forze possiamo risolvere definitivamente i problemi, evitando così di sciupare quelle sane energie capaci realmente di cambiare le cose. Da qualche settimana con l’ausilio dell’ufficio tecnico ci siamo attivati affinché si riuscisse a rispondere prontamente alle richieste di chi, vivendo e lavorando intorno a quella zona, era costretto a subire l’agire criminale d’ignoti. Si è per questo incaricata la Geoproject s.r.l. affinché in tempi brevissimi intervenga per lo spegnimento della combustione interna dell’ex discarica in località Cantarella. Un primo intervento sarà mirato a misurare la temperatura della combustione interna del corpo rifiuti e della perimetrazione della superficie d’intervento e individuazione delle aree critiche di combustione. Sarà cosparso un misto granulare per la compattazione del terreno fino all’ottenimento di una certa stabilità per nuove operazioni. Sarà posato poi uno strato d’argilla di spessore 10/20 centimetri per una successiva compattazione. A questo seguirà, un’iniezione nel sottosuolo di CO2, gassosa, nella quantità di circa 15 kg e pressione di 50 bar per ciascuno dei punti d’immissione allo scopo di spegnere definitivamente la combustione. Al termine delle operazioni, la società monitorerà periodicamente il sito. Dopo questo primo intervento ne seguirà un secondo. La Geoproject s.r.l. svolgerà le indagini (ex art. 242 D.lg. n. 152/06) finalizzata alla regolarizzazione delle procedure richieste dal disciplinare riguardante il censimento dei siti potenzialmente inquinati. Questo ci darà la possibilità di richiedere l’intervento degli organi preposti su basi scientifiche certe. Nel sopralluogo effettuato assieme con i tecnici è stata individuata un’area di circa 2000 mq. Le indagini ci consentiranno una ricostruzione concettuale del luogo prima che divenisse sito di stoccaggio rifiuti. In seguito si proseguirà ad un rilievo topografico altimetrico per poi seguire con una definizione geometrica dell’abbancamento dei rifiuti. Sono stati predisposti poi dei carotaggi – indagine del sottosuolo – ai fini della perfetta caratterizzazione dei suoli, del sottosuolo e delle acque di falda interessati dal presunto inquinamento. Questo ci darà modo di capire se e come la discarica è un potenziale inquinante. A tutto questo seguiranno anche un campionamento d’analisi chimico-fisiche di terreni, acque di falda e rifiuti; precisamente 3 campioni per ciascun carotaggio per determinare le concentrazioni d’eventuali sostanze inquinanti previste dalla legge in materia. Queste indagini preliminari, una volta concluse, saranno fornite all’ente di controllo: l’Agenzia regionale protezione ambientale Campania (Arpac). Sarà un mio impegno preparare un dossier completo sulla cava Cantarella affinché tutti i cittadini possano dettagliatamente conoscere la cronologia degli eventi che oggi ci portano ad avere questo problema. Questo è quanto umilmente ho fatto e sto facendo per la mia terra. Per chiunque continui con critiche sterili, non sarò più disposto a rispondere a volgari provocazioni. Un conto è il confronto politico, un altro conto è il falso”.
Benedetto Zoccola
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