MSGC – Green Divide (DIVARIO VERDE): Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano inventa questo nuovo vocabolo per il modo di fare retrivo che caratterizza Monte San Giovanni Campano perché non è un paese ecologico, non è smart , non è rispettoso del verde e dello sviluppo sostenibile. Mancano perfino le colonnine di ricarica elettrica che oramai stanno installando anche nelle aree limitrofe ai boschi di Vallerotonda paese delle aquile. Le migliaia di pali della luce (pubblica illuminazione) installati non sono assolutamente intelligenti (smart) e i marciapiedi sono stati progettati e costruiti come se fossimo negli anni immediatamente postumi al secondo Conflitto Mondiale. Ancora più strani e caserecci sono i tecnici che cercano di difendere il proprio operato sapendo che quelle progettazioni appartengono agli anni della ricostruzione post bellica. Un paese che spende oltre 50.000 euro di carta per gli uffici pubblici di certo non è un paese che ha dematerializzato gli uffici e di certo non rispetta l’Ambiente. Una cosa da non credere è l’ostinatezza del Comune nell’acquistare macchine a gasolio quando i percorsi urbani quotidiani per forza di cose non possono essere superiori ai 200 km che è un traguardo raggiunto da qualsiasi auto elettrica con emissioni zero in commercio. Ci sarebbe da censurare l’acquisto delle lanterne della pubblica illuminazione fuori norma che l’Enel ha rottamato agli scienziati del comune … oppure i 200.000 euro spesi per adeguare il palazzo Comunale ad un risparmio energetico che impiegherà 100 anni per eguagliare la spesa sostenuta. Insomma c’è il GREEN DIVIDE a Monte San Giovanni Campano e questo è inconfutabile. Da noi il verde pubblico è tale e quale alla campagna che ci circonda con l’aggiunta di cemento. Un modo di fare insostenibile che non ci fa rientrare neppure lontanamente nelle informazioni sulla sostenibilità multitemporali del Global Human Settlement Layer (GHSL). Modalità di studio internazionale che è perfettamente inutile illustrare a chi è contento di un’area verde costruita in solo cemento armato a Paglia oppure di quell’aiuola in cemento armato costruita nel Capoluogo spacciata con tanta fantasia per giardinetto pubblico o anche dei pali della luce e dei marciapiedi modello anni ’50. Impossibili da tralasciare gli ecomostri in cemento armato testimoni delle iattura che ha colpito Monte San Giovanni Campano.Quindi cemento e breccia ed anche consumo del suolo messi insieme ad opere pubbliche che sono obsolete già ora sono impossibili da inserire nello sviluppo sostenibile e che oramai è diventato anche inutile spiegare perchè il divario verde è incolmabile. Le future generazioni si troveranno debiti da pagare per opere pubbliche obsolete, di retriva concezione, non più a norma, e non avranno neppure altri spazi da utilizzare per sostituirle. In buona sostanza il GREEN DIVIDE sta sottraendo il futuro alle nuove generazioni che dovranno solo pagare i debiti contratti con la modalità di ” a chi non vuol credere non bastano 1000 testimoni” ed anche “Non c’è più sordo di chi non vuole ascoltare”.Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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