CULTURA: La terza tappa del Festival delle Storie ha animato Picinisco e le sue piazze; il piccolo borgo arroccato sulle colline della Valle di Comino ha accolto il festival indossando l’abito più bello, quello fatto di un folto pubblico salito dalla valle per ascoltare le diverse storie.
La vita tranquilla del paesino della Valcomino, per un giorno, è stata scossa da una scarica di adrenalina che ha fatto in modo che tutto fosse pronto e perfetto per accogliere gli spettatori del festival.
La mattinata è iniziata presto con i diversi incontri, tutti incorniciati nello scenario che la Valle di Comino offre a chi si affaccia dalle terrazze di Picinisco, mentre i tecnici e gli operatori del festival come ombre, si spostavano nelle varie location, per far si che tutto fosse in ordine.
La pausa pranzo, ha permesso di allestire il tutto per l’evento nell’evento, l’incontro con Roberto Vecchioni, il Vecchioni scrittore e non il cantante che ha fatto crescere intere generazioni.
Il “Professore” non ha tradito le attese, salito sul palco, davanti ad una piazza che è apparsa davvero troppo piccola per accogliere le centinaia di persone, ha parlato a braccio per un’intera ora, muovendosi sul palco, non una lezione, ma una chiacchierata, perchè questo è il festival, un luogo dove ci si incontra, dove si raccontano storie, dove non ci sono barriere tra ospiti e pubblico.
La tappa piciniscana del Festival delle Storie, si è aperta con le scorribande di Uan, il pupazzo che ha cresciuto diverse generazioni di bambini, e con le storie di Enrico Valenti, padre di Uan, che ha fatto fare a tutti i presenti un tuffo nel recente passato, facendo rivivere ai giovani di oggi, bambini di ieri, le emozioni dell’infanzia.
La fine serata è stata affidata al quintetto “Figaro” per uno spettacolo di musica lirica che ha chiuso la serata attraverso la storia di cinque donne protagoniste di altrettante opere, donne che Vittorio Macioce è riuscito, nelle presentazioni delle cinque storie a rendere quasi attuali, perchè quello che siamo oggi è sicuramente figlio di quelle storie arrivate fino a noi attraverso i classici, che prima di diventare classici sono stati dei “Best Sellers” come ha detto Macioce dal palco del festival.
Oggi (26 agosto n.d.r.) il Festival delle Storie, con il suo carico di emozioni, fa tappa ad Atina, altro suggestivo borgo della Valcomino e domani chiuderà questa nuova edizione a Casalvieri, prima di dare appuntamento al prossimo anno, sempre con tante storie da raccontare e tante emozioni da vivere.
di Enrico Duratorre
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