Pietro Quandel a Gaeta

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Pietro Quandel
Pietro Quandel
Allo scopo di consentire una maggiore comprensione delle operazioni navali che sono avvenute sotto le mura di Gaeta, durante l’assedio del 1860 / 1861, abbiamo ritenuto utile riportare un estratto di quanto ha scritto con onestà, esattezza e veridicità il maggiore d’Artiglieria Pietro Quandel, protagonista diretto, di parte borbonica, di quei lontani avvenimenti. Come lo stesso Autore riportò nell’introduzione, il Giornale della Difesa di Gaeta contiene “la semplice e pura esposizione officiale dei fatti avvenuti quotidianamente” ed è “desunto interamente dai documenti ufficiali militari e diplomatici”. Non abbiamo reputato opportuno aggiungere nostri commenti a queste pagine: nonostante il tempo trascorso, conservano intatto il fascino della cronaca appena vissuta e sofferta.
BREVE BIOGRAFIA DI PIETRO QUANDEL
(Napoli 1830 – Monte di Procida 1901)
Nacque a Napoli il 24 luglio 1830 dal generale di brigata Giovan Battista e da Maria Gertrude Vial. Compì gli studi militari presso la Nunziatella, conseguendo il grado d’alfiere d’artiglieria.
Nel 1849, durante la campagna di Sicilia divenne 1° tenente; nel 1853 fu promosso capitano di 2a. classe, restando in servizio nell’isola. Rientrato a Napoli, prestò servizio della Direzione Generale d’Artiglieria fino al 1858.
Nel mese di luglio 1860 passò nello Stato Maggiore dell’esercito, diventando istruttore del conte di Bari, Pasquale di Borbone.
Durante l’Assedio di Gaeta, con il grado di maggiore, ricevette l’incarico di redigere il “Giornale della Difesa”. Fatto prigioniero dopo la resa della Piazzaforte, rientrò a Napoli alla sua liberazione da dove fu immediatamente espulso per le sue idee legittimiste.
Trasferitosi in esilio a Roma, nel 1863 pubblicò il ” Giornale della difesa di Gaeta”.
Ritiratosi a Monte di Procida, vi si spense il 25 dicembre 1901.
Dal “GIORNALE DELLA DIFESA DI GAETA”
19 GENNAIO
Alle 9 antimeridiane tre piroscafi con bandiera Sarda partono da Mola per N-O. A mezzodì quattro piroscafi della medesima bandiera sono alla cappa alla marina di Sperlonga.
All’ora stessa un piroscafo Sardo con bandiera parlamentare si avvicina alla Piazza e ne discendono il Generale Menabrea del Genio Piemontese ed il Colonnello Piola Caselli, Capo di Stato maggiore del Corpo d’esercito attaccante, i quali son ricevuti a bordo del piroscafo Etna ancorato nel porto…
Alle 4 ½ pomeridiane la Squadra Francese del Vice Ammiraglio Le Barbier de Tinan parte da Gaeta, dirigendosi ad O., dopo aver fatto alla bandiera Reale il saluto, al quale risponde la batteria S. Maria. Dei tre legni da guerra Spagnuoli, che erano in rada, due partono per Mola, e l’altro drizza la prora ad O.
I membri del Corpo diplomatico, che fanno ritorno a Roma, partono per Civitavecchia sul Piroscafo da guerra Prussiano Ida.
Alle 5 pomeridiane spira il termine della tregua, ma per comandamento superiore non si apre il fuoco contro il nemico.
La squadra Sarda, composta di tre pirofregate, tre pirocorvette ed otto piccoli piroscafi e cannoniere ad elica, ha tre legni in crociera, e gli altri all’ancoraggio di Mola.
20 GENNAIO
Giorno
Alle 8 ½ antimeridiane un piroscafo Sardo con bandiera parlamentaria giunge nel porto, e ne discende il capo di Stato maggiore della squadra nemica, il quale è condotto a bordo del piroscafo Napolitano Etna, ove d’ordine del Governatore si trasferisce il Sottogovernatore, Brigadiere Marulli. L’Uffiziale Piemontese consegna al Brigadiere Marulli la lettera seguente, indiritta dal Vice Ammiraglio Comandante la squadra nemica al Governatore:
“Comando della R. Flotta Italiana – Rada di Gaeta 20 Gennaio 1861
Illustrissimo Signore – Ho l’onore di partecipare alla S.V. Illma che da oggi stesso, d’ordine del mio Governo, ho stabilito il blocco effettivo della Piazza di Gaeta e suo littorale, compreso tra Torre Sant’Agostino da una Parte e Torre di Scauro dall’altra, con lo scopo d’impedire qualsiasi approvisionamento agli assediati.
Coi sensi della più alta considerazione.
Il Vice Ammiraglio Comandante in capo le Forze navali di S.M. innanzi Gaeta. Firmato C. di Persano”.
Ritornato poscia sull’Etna il Brigadiere Marulli dà al parlamentario la risposta che segue:
“Governo Militare della Real Piazza di Gaeta – 20 Gennaio 1861
Eccellenza – Perché il blocco annunziato da V.E. nella comunicazione di oggi avesse il carattere di legalità, avrebbe dovuto precedere alla sua notificazione una dichiarazione di guerra. Ma nello stato di aggressione, di che il Regno di Napoli è stata vittima, importa poco un’aggressione di più; e non essendo il caso di discutere la legalità di un mero fatto, mi limito ad accusare a V.E. il ricevo della sua pregevole comunicazione.
Il Tenente Generale Governatore. Firmato Ritucci”.
… Dopo ciò l’Uffiziale nemico riparte per Mola.
Alle 8 ½ antimeridiane un piroscafo Inglese da guerra provveniente da O. dà fondo a Mola. Alle 9 ½… si vedono presso a giungere a Mola tre legni da guerra Sardi, uno dei quali ha a rimorchio un brigantino disalberato, che si riconosce essere il Principe Carlo della Marina Napolitana. Alle 11 un piroscafo Spagnuolo che era a Mola parte per O., ed il piroscafo Inglese giuntovi questa mane parte per S-E. All’una pomeridiana si scorge una fregata ad elica con bandiera Sarda provveniente da S-E. e diretta a Mola.
Alle 2 pomeridiane giunge innanzi al porto un piroscafo Sardo con bandiera parlamentaria, dal quale un Uffiziale Piemontese conducente due soldati Napolitani prigionieri e dà al Sottogovernatore la lettera seguente, indiritta dal Generale in capo nemico al Governatore:
“4° Corpo d’Armata – Castellone 20 Gennaio 1861
Eccellenza – … ho l’onore di dirigere a V.S. due prigionieri di guerra a compimento dei venticinque di cui è stato convenuto lo scambio. Quando il soldato di Garibaldi rimasto ammalato nella Piazza sarà ristabilito, la prego di volerlo inviare a Mola. …
Il Generale d’Armata. Firmato Cialdini”.
Il Governatore fa consegnare al parlamentario il prigioniere garibaldino, e scrive al Generale Piemontese ringraziandolo.
Alle 4.15 pomeridiane un piroscafo Francese da commercio provveniente da O. e diretto a Gaeta, entra in colloquio con uno dei legni della crociera Sarda, e poscia riparte per O. Alle 4 ½ un piroscafo Spagnuolo da guerra, diretto a Gaeta, dalla crociera nemica è costretto a volgere indietro.
Notte
Il piroscafo Francese da commercio Sphynx traversando inosservato la crociera Sarda dà fondo nel porto: si dà subito opera a di sbarcare i viveri e gli approvvigionamenti, onde è carico.
21 GENNAIO
Giorno
Continua il discaricamento del piroscafo Sphynx, arrivato la notte passata…
All’una e mezzo pomeridiana una corvetta ad elica Spagnuola, provveniente da O., conferisce coi legni della crociera nemica, e riparte per O. …
Alle 4 ½ pom. Un piroscafo Francese da commercio, provveniente da O.. in rotta per Gaeta, si arresta in prossimità di due legni della crociera piemontese, dipoi riparte per O.
Notte
Si porta a fine lo scaricamento dello Sphynx, il quale giovandosi delle tenebre traversa felicemente la crociera, e sparisce nella direzione O.
22 GENNAIO
Giorno
Alle 9½ muovono da Mola quattro fregate ad elica, quattro piroscafi e tre cannoniere a vapore, e giunti verso le 11 innanzi alle batterie Guastaferri e S. Maria aprono il fuoco, al quale le mentovate batterie rispondono; ma i legni essendo a troppo grande distanza, i colpi dall’una parte e dall’altra van quasi tutti perduti; il perché si dà ordine alle nostre batterie di tacere, fino a quando le navi nemiche non sieno entrate a distanza conveniente. Purtuttavia un piccolo piroscafo, che precedendo gli altri ha pel primo cominciato il fuoco, riceve un colpo nello scafo, ed è costretto riedere a Mola per essere racconciato. La squadra continua intanto le sue innocenti salve, e verso l’una pomeridiana, per istanchezza ristando dal trarre, si allontana nella direzione di Mola…
Ad un’ora e mezzo del pomeriggio, all’incirca, una cannoniera Sarda si appressa senza trar colpo alle batterie Guastaferri, le quali stimandola a distanza conveniente, sparano contr’essa, e la colpiscono in maniera tanto grave, da costringerla a porre tosto in mare le imbarcazioni per accorrere ai subiti ristauri, senza poter sottrarsi per lungo tempo ai nostri proiettili, che cadendole e rimbalzandole intorno, elevano colonne d’acqua, ma più non la colpiscono. Per liberar la cannoniera la squadra vira, si riavvicina alle batterie a più convenevole distanza che non il mattino, e riapre con veemenza il fuoco, al quale rispondono con energia e buon successo non pure le batterie Guastaferri e la batteria S. Maria, ma eziandio le altre del Fronte di Mare rivolte a Mola. Alle 2 le navi si allontanano nella direzione di Ponza, e con esse la cannoniera colpita, salutate nel loro passaggio dalle batterie distaccate del lato S. della Piazza, ansiose anch’esse di prender parte alla lotta.
Durante il giorno varie volte i legni nemici hanno attaccato le batterie distaccate del lato S., e queste han sempre risposto loro vigorosamente, e costrettili a star lontani dalla Piazza.
Notte
Una cannoniera spara dal Mar di Terracina di dieci in dieci minuti contro la Piazza…
Colpi
Si valuta a circa 18.000 il numero dei colpi nemici, dei quali 14.000 sparati dalle batterie dell’attacco e 4.000 dalla squadra…
Danni
Il piroscafo Etna e varie scorridoie di dogana sono stati affondati nel porto dalle granate nemiche dell’attacco di terra le quali han pure danneggiato la fregata Partenope.
23 GENNAIO
Alle 10 am. La squadra Sarda, che ieri si era allontanata nella direzione di Ponza, riprende il suo ancoraggio di Mola, lasciando poche navi in crociera.
24 GENNAIO
Nel corso del giorno sonosi osservati vari movimenti delle navi Sarde, delle quali alquante sono partite da Mola, altre vi sono giunte, e può dirsi che sempre tre o quattro ne sieno in crociera.
25 GENNAIO
Verso le 10 am. una corvetta ad elica di bandiera Spagnuola, provveniente da Ponza in rotta per Mola, si scontra con un piroscafo della crociera Sarda, conferisce con esso e resta alla cappa, mentre il piroscafo si dirige a Mola. Dopo un’ora il piroscafo fa ritorno, conferisce nuovamente con la corvetta, ed essa riparte per O. Della squadra Sarda tre legni sono in crociera e dieci all’ancoraggio di Mola.
26 GENNAIO
Della squadra Sarda quattro legni sono in crociera e sette all’ancoraggio di Mola. Alle 7 ½ am. un piroscafo Inglese da guerra dà fondo a Mola….
Alle 11 un piroscafo Francese da commercio ed una grossa barca, diretti a Gaeta, sono catturati dalla crociera Sarda e condotti a Mola…
La costruzione di Picco di Malpasso fu intrapresa quando, per la presenza della squadra Francese essendo vietato alle navi sarde ogni diretta azione contro la Piazza, noi non avevamo a guardarci se non dagli attacchi dell’esercito che operava per terra; ma ora che alle mentovate navi è conceduto di coadiuvare coi loro attacchi quelli di terra, potendo esse batter d’infilata e di rovescio quella batteria, la quale per la sua speciale posizione e per la ristrettezza del terrapieno non si ha modo di guarentire, la Commissione incaricata alle opere necessarie alla difesa … decide che non sia armata.
27 GENNAIO
La squadra Piemontese ha sette legni all’ancora a Mola, e quattro in crociera. Alle 7 ½ am. una fregata ad elica parte per S-E., ed un piroscafo da guerra provveniente da S-E. si dirige a Mola. Sono all’ancoraggio soprammentovato anche un piroscafo da guerra Inglese ed uno da commercio Francese…
Nelle ore pomeridiane … un piroscafo parlamentario Sardo reca un dispaccio all’indirizzo del Ministro d’Austria. Alle 4 pomeridiane un piroscafo Francese da guerra giunge a Mola, d’onde si parte un piroscafo Sardo con bandiera parlamentaria, il quale arrivato a Gaeta fa consegnare al Governatore una lettera indirittagli da Ministro della Marina e delle Colonie dell’Impero Francese…
Il piroscafo parlamentario riparte per Mola, senza attendere la risposta del Governatore…
28 GENNAIO
Nella notte passata il piroscafo Francese da guerra, quello da commercio, e l’altro Inglese pur da guerra sono partiti da Mola. Della squadra sarda sono in crociera quattro legni, ed all’ancoraggio solito altri nove, oltre un piroscafo da commercio. Verso le 8 ½ vedonsi provvenienti da S-E. e diretti a Mola una fregata ad elica ed un’altra a ruote, entrambe con bandiera Piemontese …
Alle 10 giunge a Mola il vascello Napolitano Monarca (ora in potere dei Piemontesi e ribattezzato con la denominazione di Re Galantuomo), e saluta con tredici colpi il Vice Ammiraglio Piemontese, il quale fa rispondere al saluto dalla fregata Ammiraglia.
Il Governatore fa partire per Mola un Uffiziale parlamentario incaricandolo di consegnare al Vice Ammiraglio Piemontese la lettera… indiritta al Ministro della Marina e delle Colonie dell’Impero Francese, la quale per la subitanea partenza del piroscafo parlamentario Sardo non si poté mandare ieri stesso a Mola …
Si dà ordine che rimangano sulla fregata Partenope un Uffiziale e pochi marinai, e che gli altri disbarchino e sieno distribuiti fra le varie batterie in ausilio degli Artiglieri.
Nelle ore pomeridiane dalla batteria Guastaferri inferiore si traggono pochi colpi col cannone da 36 contro i legni Sardi ancorati a Mola, senza successo per la troppo grande distanza.
29 GENNAIO
Alle 7 ½ am. quattro legni sono in crociera, e gli altri all’ancoraggio di Mola; nella notte passata è arrivato a Mola un piccolo piroscafo nemico carico di soldati…
Nelle ore pomeridiane un piroscafo con bandiera inglese parte da Mola nella direzione S-E. Alle 5 pm. sono in crociera quattro piroscafi, un altro è al largo con rotta ad O., ed il resto della squadra all’ancoraggio di Mola. Nelle ultime ore del giorno un piroscafo della crociera dà la caccia ad una barca provveniente da Terracina e diretta a Gaeta; ma un colpo sparato dalla batteria di Torrion Francese indice il piroscafo a desistere prudentemente dal perseguitar la barca, la quale giunge liberamente nel porto.
30 GENNAIO
Giorno
Alle 7 ½ am. sono in crociera cinque piroscafi ed il resto della squadra è a Mola…
Alle 5 pom. sono in crociera come al mattino cinque piroscafi, e gli altri all’ancora a Mola.
Notte
Alle 8 ½ pomeridiane una fregata e due cannoniere sparano contro le batterie distaccate del lato S. e contro quella di Malpasso, le quali non rispondono, affinché per la grande distanza delle navi non vadano perduti i nostri colpi, come van perduti i loro.
31 GENNAIO
Giorno
Alle 7 ½ am. vedesi tutta la squadra Piemontese ancorata a Mola, meno che quattro piroscafi i quali sono in crociera …
Alle 5 pm. quattro piroscafi sono in crociera, una fregata a ruote provveniente da S-E. è in rotta per Mola, tre piroscafi ne partono per O., ed il resto della squadra è all’ancora …
Notte
Alle 7 pm. alquante navi nemiche, fra le quali una fregata, avvicinatesi alle batterie del lato S. della Piazza, e messesi nel prolungamento della parte sinistra del Fronte di terra, han tratto vari colpi, che sebbene infilassero una parte delle opere, pure sono riesciti innocui; ma dopo quattro granate tratte dalla batteria Trabacco, le navi han taciuto e si sono allontanate.
1° FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. sono in crociera sette navi, e le altre sono ancorate a Mola …
A mezzodì tutte le navi ancorate a Mola riscaldano le macchine, ed una fregata trae dal sito dell’ancoraggio un colpo col cannone rigato contro la Piazza. Alle 5 pm. i legni in crociera son quattro, ed una cannoniera ad elica provveniente da S-E. miglia 7 si dirige a Mola.
2 FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. tutta la squadra è ancorata a Mola, meno cinque navi che sono in crociera …
All’una e mezzo pomeridiana al fuoco delle batterie nemiche si aggiunge quella d’una delle fregate ancorate a Mola, la quale dalla distanza di oltre 4.000 metri trae di tempo qualche colpo contro la Piazza con un cannone rigato, che a giudicare dai proiettili dovrebb’essere il cannone Inglese Blacknay …
Alle 5 pm. muovono da Mola una fregata ad elica per O. ed un piroscafo da commercio per S-E.
3 FEBBRAIO
Giorno
Alle 7 ½ am. tutta la squadra è ancorata a Mola, meno cinque piroscafi che sono in crociera …
Notte
Un’ora dopo la mezzanotte si vedono a grande distanza dalla Piazza all’altura del capo di Sperlonga due navi da guerra trarre molti colpi di cannone. La oscurità della notte vieta di osservare contro quale incognito nemico si disfoghi tanta ira guerriera, onde si suppone che si spari contro qualche bastimento che tenti di rompere la crociera, o contro il capo di Sperlonga, scambiandolo nelle fitte tenebre per promontorio di Gaeta.
4 FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. tutta la squadra è all’ancoraggio di Mola, fuorché cinque piroscafi che sono in crociera …
Alle 5 una fregata ad elica parte da Mola per O.
5 FEBBRAIO
Giorno
Alle 7 ½ sono in crociera sei piroscafi, una fregata ad elica provveniente da S-E. miglia 15 si dirige a Mola, ed il resto della squadra è al solito ancoraggio. …
A mezzodì una fregata ad elica dall’ancoraggio di Mola comincia a trarre contro la Piazza dirigendo i suoi colpi segnatamente contro la batteria S. Maria. Alle 2 pom. il vascello ad elica si mette in rotta da Mola per O.
Alle 4 pom. uno scoppio ed una scossa violentissimi … annunziano novello terribile disastro. Il magazzino da munizioni della cortina a denti di sega S. Antonio … è saltato in aria facendo crollar porzione della cortina … : la cinta principale dalla parte di mare è aperta. Al veder lo scoppio il fuoco nemico divien furioso, e la più parte dei colpi è diretta sul luogo del disastro …
Notte
Verso le 6 pom. alquante navi Sarde si avvicinano alla Piazza in varie direzioni, segnatamente innanzi alla breccia S. Antonio, e cominciano a trarre. Le batterie del Fronte di mare e parte delle batterie distaccate rispondono allo sparo moderatamente, poiché le fitte tenebre vietano di valutare esattamente la distanza, la posizione ed il numero delle navi. Alle 7 il fuoco momentaneamente è sospeso …
Passata la metà della notte una fregata nemica trae contro le batterie del Fronte di mare, le quali rispondono al fuoco con quell’aggiustatezza che è consentita dalla oscurità della notte e dalla mobilità del bersaglio: la fregata dopo breve sparo fa ritorno a Mola. Un’altra fregata messasi a piccola distanza dalla batteria Malpasso spara varie fianconate, che passano sopra alle opere del Fronte di terra infilandole; non appena però i tre cannoni della batteria Malpasso ed un cannone della contigua batteria Transilvania aprono il loro fuoco, la fregata si allontana. …
Lavori
Al fine di parare all’eventualità d’un assalto alla breccia S. Antonio, che potesse tentarsi per la via del mare mercè le barche e gli altri mezzi che potrebbe fornire al nemico la sua Marina, si dà cominciamento nella notte a costruire … una batteria di piccolo rilievo … , la quale con due cannoni batta il mare a traverso la breccia, e così vieti l’appressarsi degli assalitori.
6 FEBBRAIO
Giorno
Alle 7 ½ antimeridiane sei piroscafi sono in crociera, una cannoniera provveniente da O. miglia 5 ed un piroscafo con un brigantino mercantile a rimorchio provveniente da S-E. miglia 7 si dirigono a Mola, ove sono al solito ancoraggio un vascello, tre fregate, una corvetta ed una cannoniera, tutti a vapore. …
Alle 5 pomeridiane le navi in crociera son quattro, e tutte le altre all’ancora a Mola. …
Notte
Alle 7 pomeridiane il Governatore manda a Mola in qualità di parlamentario il Capitano di fregata Besia per chiedere al Generale in Capo Piemontese … una sospensione d’armi di quarantott’ore …
Alle 9. 45 tace il fuoco delle nostre artiglierie …
7 FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. cinque piroscafi sono in crociera, un altro provveniente da S-E. miglia 7 si dirige a Mola, ed il rimanente dalla squadra è al solito ancoraggio. …
Il Governatore manda la lettera seguente al Generale in Capo Piemontese.
“Governo Militare della Real Piazza di Gaeta – 7 febbraio 1861
Eccellenza – … vengo a domandarle di permettermi l’imbarco per Terracina di tutti quei soldati sofferenti che non possono esser convenientemente assistiti negli spedali … Se volesse infine compiacersi mandarmi un poco di neve per gli spedali … ”
Dopo qualche tempo il parlamentario fa ritorno , e consegna al Governatore la lettera del Generale Cialdini qui appresso trascritta:
“4° Corpo d’Armata – Castellone 7 febbraio 1861
Eccellenza – Se l’E.V. ha un numero di soldati feriti ed ammalati, che non possono essere convenientemente assistiti negli spedali della Piazza, io le rinnovo l’offerta di accoglierli qui in Mola … Ma con mio rincrescimento non posso concedere che sieno trasportati a Terracina o altrove, per ragioni di guerra …
Mando a cercar neve, che spero avere nella giornata di domani, e che le spedirò immediatamente … ”
Alle 5 pomeridiane sono in crociera sei piroscafi e tutte le altre navi della squadra sono ancorate a Mola. …
8 FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. tutta la squadra è all’ancora a Mola, meno sei piroscafi che sono in crociera, ed uno il quale da S-E. miglia 15 si dirige a Mola
Un piroscafo Sardo reca alla Piazza venti carichi di neve …
L’Uffiziale parlamentario mandato a Mola fa ritorno a Gaeta, e dà al Governatore la risposta del Generale Cialdini, che suona così:
“4° Corpo d’Armata – Castellone 8 febbraio 1861
Eccellenza – Non attendendomi ad una cifra così elevata di ammalati e feriti, non sono in grado di ricevere … li 400 di cui mi parla. … Quest’oggi alle 4 pm. manderò a Gaeta due piccoli vapori, sull’uno dei quali l’E.V. farà imbarcare un centinaio di malati o feriti in istato di sostenere il viaggio di sei o sette ore, e sull’altro un centinaio di malati o feriti più gravi. I primi partiranno subito per Napoli, i secondi saranno raccolti nell’ospedale di Mola. … spero nella giornata di domani o posdomani di mandare a prendere i duecento restanti, dei quali la metà sarà del pari mandata a Napoli … ”
Nelle ore pomeridiane due piroscafi Sardi con bandiera parlamentaria si appressano alla Piazza per imbarcare i primi duecento feriti ed infermi. Il Governatore dà incarico al Brigadiere del Bosco di presiedere alla scelta che deve farsi negli ospedali ed all’imbarco… Compiutosi l’imbarco, al cader del giorno i due piroscafi partono uno per Napoli e l’altro per Mola …
Alle 5 pm. il numero delle navi in crociera e di quelle ancorate a Mola è lo stesso che nel mattino. …
9 FEBBRAIO
Alle 7 ½ antimeridiane sei piroscafi sono in crociera, ed il resto della squadra a Mola.
Alle 10 spira la tregua …
Mezz’ora dopo il mezzodì …una fregata ancorata a Mola si apparecchia a prendere il largo. …
10 FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. un piroscafo senza bandiera, provveniente da S-E. miglia 15, si dirige a Mola, ove tutta la squadra è all’ancora, meno sei piroscafi che sono in crociera.
Alle 4 pm. dalla batteria S. Maria (destra) si traggono cinque colpi a palla arroventata col cannone da 36 contro la squadra ancorata a Mola, togliendo il sottaffusto ed elevando con tavoloni le ruote dell’affusto (piazza – costa, tipo Francese) a fine di dare la maggiore possibile elevazione al cannone. Le palle percorrendo una distanza di circa 4.500 metri cadono nel mare in mezzo alle navi nemiche; ma la somma incertezza della direzione fa rinunziare a siffatta specie di sparo, il quale non avrebbe altro scopo se non di molestare molto dubbiamente la squadra (*)
(*) Si è venuti dipoi in cognizione che se da noi si fosse continuato lo sparo, il Vice Ammiraglio Piemontese avrebbe fatto cangiare l’ancoraggio delle sue navi.
11 FEBBRAIO
Alle 7 ½ am. sette legni sono in crociera, e gli altri a Mola, ove è pure un piroscafo da commercio con bandiera Inglese. …
S.M. il Re risoluta di non prolungare la difesa e di risparmiare il sangue e la vita dei Suoi fedeli soldati, e volendo rimanere estranea completamente alle trattative, dà pieni poteri al Governatore di negoziar la resa della Piazza. Il Governatore incarica il Tenente Colonnello delli Franci di trasferirsi a Mola …
Il Tenente Colonnello delli Franci traversa sopra fragile barca il procelloso golfo di Gaeta, e giunto a Mola dà al Generale Cialdini la lettera del Governatore. Il Generale risponde al parlamentario esser contento aprir le trattative di resa, ma non poter consentire alla tregua, essendo suo costume ristar dalle ostilità quando la capitolazione fosse sottoscritta. …
Il mare continuando ad esser tempestoso, il parlamentario fa ritorno a Gaeta sopra un piroscafo Sardo …
12 FEBBRAIO
Giorno
Alle 7 ½ am. la densa nebbia non permette di scorgere quante navi nemiche sieno in crociera; ma a giudicar dal numero di quelle ancorate a Mola si può inferire che ve ne sieno sei o sette. …
Poco tempo dopo, in seguito di segnali fatti dalla Piazza e convenuti ieri col nemico, un piroscafo Sardo con bandiera parlamentaria si avvicina al porto, e su di esso s’imbarca la Commissione nominata dal Governatore per trattar la resa …
Verso il mezzodì un piroscafo Piemontese coverto da bianca bandiera trasporta a Gaeta un parlamentario, il quale trasmette al Governatore … lettera … del Generale Cialdini….
Mentre la Commissione sta trattando, il fuoco continua da ambe le parti …
Alle 5 pomeridiane la Commissione ritorna a Gaeta sopra un piroscafo Sardo, e manifesta al Governatore alquante pretensioni della Commissione Piemontese, alle quali essa non ha creduto dover aderire …
Notte
Nella notte il fuoco nemico continua vigorosissimo, e la Piazza risponde come nel giorno. Una fregata nemica giovandosi del fitto buio corre una bordata lungo il Fronte di mare della Piazza, e trae di molti colpi, i quali riescono assolutamente innocui. Le batterie di quel Fronte non rispondono per non isprecare inutilmente le munizioni contro un invisibile bersaglio.
13 FEBBRAIO
Giorno
Alle 6 am. dalla batteria S. Maria si traggono tre colpi a salva e si eleva una bandiera: segnale convenuto nei giorni precedenti per chiedere un piroscafo nemico. Alle 7 il piroscafo giunge nel porto, e su di esso s’imbarca un Uffiziale di Stato maggiore, incaricato di portare al Generale in capo Piemontese la lettera scrittagli ieri sera da S.E. il Tenente Generale Milon. L’Uffiziale compiuta la sua missione fa ritorno a Gaeta, e dà al Governatore la … risposta del Generale nemico ….
Alle 10 ½ sullo stesso piroscafo, che ha ricondotto a Gaeta l’Uffiziale parlamentario, parte per Mola la Commissione incaricata di negoziar la resa della Piazza.
Intanto il fuoco continua. …
Verso il mezzodì un Uffiziale parlamentario si trasferisce a Mola per far trasmettere al Comandante del piroscafo Francese La Mouette mercè il telegrafo l’invito di trasferirsi da Napoli a Gaeta per imbarcare S.M. il Re e la Reale Famiglia.
Verso le 3 pm. il magazzino da munizioni della batteria Transilvania ed il contiguo laboratorio, situati sotto il terrapieno della batteria, saltano in aria, distruggendo completamente quell’opera e lanciando in mare arsi e pesti uomini ed artiglierie: la violenza dell’esplosione scuote tutta la Piazza, una colonna di nero e denso fumo s’innalza a grandissima altezza nell’aria, e su quasi tutte le opere del Fronte di terra cade una fitta pioggia di pietre. Il fuoco nemico è al solito rivolto di preferenza contro il luogo dello scoppio…. Le batterie del Fronte di terra non intimidite dalla sofferta sventura, né dall’opprimente fuoco degli avversari, continuano animosamente lo sparo sino alle 6.15, quando cioè cessato il fuoco nemico e fatto noto, per la partenza da Mola d’un piroscafo con bandiera parlamentaria, che i patti della capitolazione son fermati, il Governatore comanda che si ponga fine alla difesa.
Notte
Giunto a Gaeta il piroscafo Sardo ne discende il Tenente Colonnello delli Franci, il quale trasmette al Governatore la Capitolazione stabilita col Generale Piemontese; il Governatore la ratifica, ed il Tenente Colonnello riparte per Mola affine di eseguire lo scambio delle ratifiche.
Ecco il testo della capitolazione:
” Capitolazione per la Resa della Piazza di Gaeta
Stipulata …. in Castellone di Gaeta li 13 Febbraio 1861.
Art.° 1° La Piazza di Gaeta, il suo armamento compiuto, bandiere, armi, magazzini a polvere, vestiario, viveri, equipaggi, cavalli di truppa, navi, imbarcazioni, ed in generale tutti gli oggetti di spettanza del Governo, sieno militari che civili, saranno consegnati alla uscita della guarnigione alle truppe di S.M. Vittorio Emmanuele. ….”
Al cominciar della notte, cessato lo sparo, alquante lance della Real Marina sotto gli ordini del Capitano di vascello Criscuolo fanno le più accurate ricerche nel mare sotto la distrutta batteria Transilvania, ove eransi uditi gemiti, ma non rinvengono né esseri vivi né cadaveri.
14 FEBBRAIO
Si fa noto alla guarnigione il seguente Ordine di S.M. il Re:
“Gaeta 14 febbraio 1861
Generali, Uffiziali e Soldati dell’Armata di Gaeta,
La fortuna della guerra ci separa. Dopo cinque mesi nei quali abbiamo combattuto insieme per la indipendenza della Patria, dividendo gli stessi pericoli, soffrendo le stesse privazioni, è giunto per me il momento di mettere un termine ai vostri eroici sacrifizi.
Era divenuta impossibile la resistenza, … il mio dovere di Re, il mio amore di Padre mi comandano oggi di risparmiare un sangue generoso, la cui effusione nelle circostanze attuali non sarebbe che l’ultima manifestazione di un inutile eroismo. …
Militi dell’Armata di Gaeta, da dieci mesi combattete con impareggiabile coraggio. …
Grazie a voi è salvo l’onore dell’Armata delle Due Sicilie… ”
Alle 7 a.m. … le Loro Maestà il Re Francesco II e la Regina Maria Sofia, …. s’imbarcano sulla corvetta a vapore Francese La Mouette…
Francesco II
Francesco II

Giunta l’Augusta comitiva a bordo, La Mouette parte dirigendosi a Terracina e poi a Civitavecchia; e la batteria S. Maria elevando la bandiera Napolitana saluta con ventun colpo di cannone quei valorosi Principi, che dopo aver strenuamente pugnato per l’autonomia del Reame delle Due Sicilie, … vanno ad attendere sulla terra dell’esilio l’ora della Giustizia di Dio. Quando La Mouette girato dietro le batterie Guastaferri sparisce dalla vista della batteria S. Maria, si abbassa il Napolitano vessillo … che negli ultimi tre mesi … ha gloriosamente sventolato sulle mura di quella Rocca.
Partenza di Francesco II e della Regina sulla Mouette dopo la resa di Gaeta - Litografia di C. Perrin - 1861
Partenza di Francesco II e della Regina sulla Mouette dopo la resa di Gaeta – Litografia di C. Perrin – 1861

Maria Sofia
Maria Sofia
15 FEBBRAIO
e giorni seguenti
Alle 8 am. una Brigata Piemontese … è schierata sull’istmo di Montesecco…
Contemporaneamente escono dalla Piazza i Generali Napolitani e gli Uffiziali dello Stato maggiore…; indi i corpi della guarnigione sfilano successivamente innanzi ai Piemontesi, e dopo aver depositate armi e bandiere sono imbarcati sulle navi della Marina sarda, e trasportati nei luoghi ove dovranno esser tenuti prigioni. I Generali, dopo essere stati lasciati tutto il giorno sull’istmo, sono verso sera imbarcati sopra un piroscafo che li trasporta a Napoli, ove son posti in libertà provvisoria… La notte sopravvenuta fa sospendere l’imbarco dei vari corpi, il quale è rimandato a domani ed ai giorni seguenti. Il Corpo di Stato maggiore, gli Uffiziali isolati, il Corpo Sanitario e l’Amministrativo restano prigioni in Gaeta; e gli altri Corpi sono mandati sulle isole di Capri, Procida, Ischia, Ponza, e qualcuno anche a Napoli.
RICAPITOLAZIONE
Attacco
Dalla narrazione delle operazioni eseguite dai Piemontesi per espugnar la Piazza di Gaeta chiaramente desumesi, che essi anziché procedere per le vie ordinarie d’un assedio regolare abbiano voluto invece ridurla alla resa per mezzo del bombardamento …
L’investimento della Piazza dalla parte di terra, cominciato il 4 novembre 1860 si compié il 12 del mese stesso…. Al partir della squadra Francese (19 gennaio 1861) ebbe effettuazione l’investimento completo della Piazza per terra e per mare …
… si giudicarono da noi più esatti i cannoni da 12 (16 Piem.), e più potenti quelli da 30 e da 60 (40 e 80 Piem.), trasandando noi di mentovare il cannone Inglese Blacknay adoperato di rado e per breve sparo da una della navi Sarde. …
La squadra Sarda non ha coadiuvato, come avrebbe potuto, efficacemente gli attacchi di terra. Situata nel prolungamento sinistro del Fronte di terra essa avrebbe battute d’infilata ed anche di rovescio buona parte delle opere di quel Fronte, e covrendo di proiettili le batterie avrebbe renduto difficile agli Artiglieri il restarvi; la qual cosa le sarebbe riuscita agevole, perocché da quella parte la Piazza non avrebbe potuto opporre alle navi se non i pochi cannoni delle batterie Malpasso, Trabacco e Maria Teresa. In quella vece la squadra non ha eseguito se non attacchi rari e brevi, fatti il più delle volte a grandi distanze.
Difesa
… Lo sparo della squadra non ha dal suo canto cagionato verun danno: le batterie del Fronte di mare, contro le quali il più delle volte fu diretto, son là intatte a provarlo. …gaetass
… Gaeta non è stata espugnata, ma si è renduta per considerazioni di politica, della quali era solo ed unico giudice la Maestà del Re Francesco II.
Pietro QUANDEL – Maggiore di Artiglieria
Selezione dei brani e trascrizione a cura di Carlo Di Nitto – Gruppo A.N.M.I. GAETA


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