Per l’amministrazione pubblica di un comune come il nostro, riuscire a rispettare gli standar minimi di accoglienza e di umana condivisione, verso chi non ha di che sopravvivere, è cosa non sempre facile ma comunque doverosa e prioritaria.
Non voler rispettare di proposito la dignità di persone, che i trascorsi della vita, hanno reso fragili e vulnerabili, è pratica invece deplorevole.
L’operazione di rastrellamento e schedatura dei “senza dimora stabile” che abitano i “non luoghi” della nostra città, ordinata da questa amministrazione e avvenuta nella mattina di Venerdì, è stata una vera e propria vigliaccata consumata ai danni di persone inermi ed evidentemente incapaci di far valere i propri diritti.
E’ sconcertante il modo in cui l’attuale amministrazione abbia affrontato in questi ultimi mesi le emergenze sociali nella nostra città : non predisponendo un protocollo di intervento adeguato per emergenza economico sociali (i singoli casi vengono infatti valutati in modo del tutto opinabile e solo dopo che i richiedenti hanno trascorso ore di anticamera); non predisponendo adeguate somme in bilancio e riducendosi all’elemosina collettiva pur sperperando denaro pubblico per più che discutibili assunzioni ad personam; evitando di confrontarsi con le decine di disabili e loro familiari che rivendicano da mesi l’attivazione di un centro diurno (tra l’altro in un edificio sequestarto alla camorra e affidato ad una associazione) ; trasferendo in modo coatto e per destinazione ignota, persone ritenute problematiche; …. le problematiche dei clochard vengono affrontate secondo le esigenze dei commercianti di via vitruvio e non secondo i loro bisogni.
E’ ormai evidente che l’attuale amministrazione e la sua delegata ai servizi sociali “Clide Talamas”, ha intrapreso il solco lasciato dagli ottusi reazionari che li hanno preceduti, dimostrando di non essere in grado di affrontare adeguatamente le emergenze sociali, neanche quelle di sole 15 persone che vivono in condizioni pietose e alle quali basterebbe una tenda da campo e servizi igienici adeguati, rispettandone così dignità e diritti.
Tra questa amministrazione, considerata di centro sinistra, e quella appena trascorsa, non sembrano esserci differenze nell’operato se non per i comunicati stampa che quotidianamente “provengono” dal palazzo: militareschi e reazionari quelli della passata amministrazione; edulcorati, falsati, stucchevoli e autoreferenziali, quelli dell’attuale addetto stampa del comune.
Proponiamo, come già avevamo fatto con l’allora assessore Treglia, l’individuazione di un luogo idoneo dove montare una tenda di emergenza con servizi igienici adeguati per far fronte in modo dignitoso a quella che è a tutti gli effetti un emergenza umana e non un problema di ordine pubblico, o ancora peggio di decoro pubblico, come fino adesso intesa da questa amministrazione.
Ancora una volta, probabilmente, ha decidere per lo sgombro è stata la smania di portare a casa il risultato, cioè di dimostrare alla gente “perbene” che si fa qualcosa, piuttosto che la soluzione al problema di un disagio sociale sempre più crescente, soprattutto tra le fasce sociali che pagano di più la crisi economica di questi anni.
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