“Ripristinare immediatamente la piena funzionalità del Punto di assistenza territoriale di Sabaudia ridotto oggi al solo servizio di guardia medica. Questa la richiesta formulata nell’interrogazione depositata oggi a seguito della decisione, comunicata dalla Asl di Latina tramite un avviso apposto all’ingresso della struttura, di non garantire più le prestazioni di emergenza – urgenza presso il presidio sanitario di Sabaudia. Una decisione scellerata, incomprensibile e inadeguata che dimostra solo, ancora una volta, come il direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, sia lontana dalle esigenze dei cittadini e delle comunità a cui, per il ruolo che ricopre, dovrebbe assicurare assistenza efficiente ed efficace. Con il direttore generale Casati pensavamo di aver toccato il fondo ma evidentemente ci sbagliavamo. Al peggio non c’è mai fine e a pagare il prezzo di questa sommarietà e di questo assoluto disinteresse sono ancora una volta solo i cittadini. Sabaudia è una delle perle della nostra provincia e doveva diventare, stando gli annunci trionfali della dirigente Cavalli e della Regione Lazio, per voce del presidente Zingaretti e dell’assessore D’Amato, il fiore all’occhiello della sanità di quel comprensorio con la realizzazione di una Casa della salute e di una Casa di Comunità e l’implementazione dei servizi in essere. Il risultato è che le promesse sono cadute tutte nel vuoto ed oggi una città che conta circa 21mila abitanti, che quadruplicano nei mesi estivi con la massiccia presenza di turisti, è completamente sfornita di qualsiasi forma di assistenza sanitaria in attesa di progetti tutti da realizzare e alle prese con la cancellazione del poco ancora esistente. Tale scelta, calata dall’alto, dalla sera alla mattina, sta creando legittima apprensione tra i cittadini considerato che la città di Sabaudia dista circa 25 km dal pronto soccorso dell’ospedale di Terracina e circa 25 Km dall’ospedale di Latina (sede di DEA di II livello) e il tempo necessario per raggiungere da Sabaudia entrambi i Pronto soccorso è superiore ai 20 minuti. Si tratta dell’ennesima testimonianza di come il direttore Cavalli non conosca il territorio che “amministra” sotto il profilo sanitario limitandosi ad alzare le mani rispetto alle criticità anziché lavorare, come il suo ruolo impone, per risolverle. La Dott.ssa Cavalli dovrebbe recarsi a Sabaudia, uscire dal suo ufficio dorato, e verificare quello che la decisione assunta comporta e comporterà a danno della comunità. La responsabilità imponeva di riportare operativo h24 il presidio sanitario di Sabaudia, come giustamente richiesto dal sindaco Mosca in queste ore, nell’ottica di un’implementazione dei servizi essenziali ed indispensabili di assistenza. La risposta del direttore Cavalli è stata quella di ridurli ulteriormente. Neanche nei peggiori degli incubi si assisterebbe all’attuazioni di decisioni tanto assurde quanto lesive del diritto dei nostri cittadini alla salute e alle cure di cui necessitano. Una situazione, quella inerente l’incapacità ormai strutturale di tenere fede agli impegni assunti non solo a parole ma anche nei relativi atti amministrativi, a cui purtroppo questa Regione e questa Asl ci hanno abituato da sempre. Una incapacità che continua a gravare, con ripercussioni negative sul piano dell’efficienza ed efficacia dei servizi erogati a livello territoriale nella provincia di Latina, sulle nostre comunità private di riferimenti certi per ricevere assistenza e cure. Ci auguriamo che non ci siano emergenze gravi in queste settimane perché in caso contrario l’unica speranza dei cittadini di ricevere assistenza è affidata alla fortuna”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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