Intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, sulle liste di attesa che a sei mesi dall’entrata in vigore del piano restano l’ennesimo buco nero della sanità del Lazio:
“A sei mesi quasi dall’entrata in vigore del piano di abbattimento delle liste di attesa non possiamo fare altro che prendere atto che quanto abbiamo sostenuto sinora sulla inconsistenza e inadeguatezza di quel progetto, annunciato con entusiasmo dal presidente e commissario ad acta del Lazio, Nicola Zingaretti, è triste realtà. Sulle liste di attesa il piano di Zingaretti è il piano dei miracoli. Il Lazio manca di qualsiasi linea di intervento nel settore. Si susseguono atti e decreti che producono solo carta e nessun risultato. In ospedale e negli ambulatori pubblici del Lazio si aspetta fino a un anno per una mammografia, una tac al torace, un ecocolordoppler alle carotidi o ai vasi periferici e per una colonscopia. E nei grandi ospedali, policlinici inclusi, non si prendono appuntamenti: agende chiuse per quasi tutti gli esami diagnostici. Nella provincia di Latina molti esami non sono prenotabili perché l’appuntamento supererebbe l’anno di attesa. Per una mammografia nella Asl di Latina si aspetta fino a 355 giorni, per una ecografia si deve attendere un anno. Che fine hanno fatto tutti gli annunci di Zingaretti che prevedevano al massimo 30 giorni per una visita, 60 per un esame diagnostico, 72 ore per le urgenze? Fermo restando che continuiamo a considerare inadeguate anche queste tempistiche perché siamo convinti che le risposte ai cittadini debbano essere date subito, è assurdo che con l’entrata in vigore del piano la situazione non è migliorata minimamente, ed anzi, è peggiorata. Zingaretti tra l’altro annuncia una cosa e si contraddice subito dopo. Sulle liste di attesa i tempi prescritti dallo stesso decreto 437 firmato in autunno dal governatore Nicola Zingaretti come commissario di governo per la Sanità regionale, recependo il Piano nazionale 2010 – 2012, sulle liste di attesa, non sono rispettati. L’atto prevede l’inserimento dei privati nelle agende del Recup, il centro regionale per prenotare le prestazioni e anche questo non è avvenuto. Oggi, di fronte a questo quadro disarmante dove ad essere protagonista non è la salute dei nostri cittadini ma sono l’emergenza e la mancanza di risposte forse è arrivato il momento che Zingaretti si fermi, metta da parte la politica degli annunci, e cominci a lavorare davvero per il bene della comunità. Di questo passo, con ospedali senza medici e infermieri, con reparti al collasso e i pazienti privati di qualsiasi punto di riferimento il rischio concreto è quello di mettere a rischio ogni giorno la vita dei nostri cittadini e Zingaretti deve assumersi la responsabilità di tutto questo”.
Scopri di più da "Il Golfo a portata di click - Telegolfo RTG Notizie Online"
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.