Intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, a seguito della scelta di chiudere il Centro con decorrenza immediata. Inviata una nota a Zingaretti e al direttore generale della Asl, Caporossi, perchè si intervenga e si revochi il provvedimento.
“La decisione di chiudere il Centro di riabilitazione di Gaeta è l’ennesimo affronto al diritto alla cura dei cittadini che si vedono privati, ancora una volta, di servizi e assistenza. Per queste ragione ho inviato una nota al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi perché si trovi una soluzione e si impedisca che un altro servizio venga cancellato dalla provincia di Latina. La decisione di sospendere, con decorrenza immediata, almeno sino al 15 settembre 2014 le attività di ricovero presso la struttura di Riabilitazione del presidio Sud è stata imposta dall’esigenza di garantire il periodo di ferie estive al personale e motivata dalla mancata definizione delle deroghe richieste dalla Asl di Latina alla Regione Lazio, dall’assenza del nuovo Piano della Rete ospedaliera, dalla necessità di contenere il ricorso agli istituti contrattuali dello straordinario. Secondo le disposizioni i pazienti ricoverati dovranno, quindi, essere dimessi o spostati presso una non ben precisata struttura. Nella Regione Lazio strutture di riabilitazione intensiva a carattere ospedaliero, altrimenti denominata codice 56, si trovano solo nelle Aziende Ospedaliere del S. Camillo, S. Giovanni e S. Filippo Neri e nei 3 policlinici Universitari. Pertanto, la scelta operata non sopprime una struttura, ma sopprime un servizio di eccellenza per tutta la provincia di Latina. Sono sconcertato dalle modalità e dai tempi con cui la decisione si rende esecutiva portando i pazienti ad essere privati della giusta assistenza nell’arco di meno di 48 ore. Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte allo smembramento di un reparto senza che ci sia stato alcun confronto sulle prospettive e sugli effetti delle decisioni assunte. Non posso che sottolineare la mia ferma contrarietà a quanto sta accadendo soprattutto a fronte dei numerosi tentativi istituzionali, note e interrogazioni, sul futuro della sanità nella provincia di Latina e nel Lazio che non sono state degnate della benchè minima considerazione e che giacciono nel silenzio da mesi. Per l’ennesima volta sono costretto a constatare che l’inerzia e il silenzio del presidente Zingaretti gravano ulteriormente sul già disastroso stato della sanità nella provincia di Latina che giorno dopo giorno vede l’amputazione di posti letto, reparti e servizi a danno esclusivo dei cittadini che necessitano di cure e ricevono solo dinieghi. Credo che questa decisione sia la dimostrazione, l’ennesima, della scelta di questa Regione di anteporre i numeri alla salute dei cittadini e ci batteremo sempre con ogni mezzo affinchè questo modo di amministrare e fare politica possa cambiare davvero e non solo a parole”.
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