La zona di Santa Croce, a Formia, è da molto tempo uno degli snodi più critici dell’intero comune. Il motivo, o meglio i motivi, sono facilmente osservabili facendo una passeggiata tra le traverse che compongono la struttura di una periferia apparentemente dimenticata. Ma il ragionamento deve partire da più lontano.
Nei decenni addietro, qui si era in sostanza in aperta campagna. Col tempo, i terreni sono andati diminuendo a causa dell’espansione degli abitati sempre più lontano dal centro città. L’urbanizzazione ha poi portato all’apertura, ad inizio anni 90, del centro commerciale Itaca che ha iniziato a catalizzare intorno a sè molte attività. Di conseguenza è aumentata anche la circolazione nella zona, fino ai livelli di oggi che soprattutto in estate portano ad una vera e propria paralisi del traffico.
Di qui, nei periodi “di punta”, ecco che i residenti della zona si ritrovano spesso e volentieri a constatare la pressoché totale inadeguatezza della rete di servizi offerti dalla zona.
In primis, con code chilometriche in direzione del centro e le traverse quasi completamente intasate, spicca la totale assenza di marciapiedi in grado di permettere ai locali anche solo di uscire a fare due passi. A ciò, nelle ore notturne, si aggiunge la scarsissima e traballante illuminazione stradale che, specie d’inverno e nei periodi di scarsa luce solare, contribuisce a ridurre al minimo la percezione di sicurezza personale dei locali. Senza dimenticare, per completezza, la segnaletica orizzontale completamente usurata o addirittura assente negli incroci delle traverse interne.
La situazione del manto stradale, poi, non è delle migliori: come è possibile constatare dalle foto, sono innumerevoli le buche che causano problemi alla viabilità. Nella migliore delle ipotesi, accade che alcune vengano “rattoppate” alla meno peggio con nuovo asfalto, ma la conseguenza nel medio termine è esclusivamente quella di aumentare le irregolarità del manto stradale e moltiplicare le criticità. La situazione più lampante è quella sotto il ponte della ferrovia, fondamentale per chi ha intenzione di raggiungere il centro commerciale dall’Appia. Non di rado, in situazioni di acquazzone e piogge intense, lo stesso ponte diventa un vero e proprio guado per pedoni ed autisti. Nel secondo caso, oltre che in termini di danno alla vettura, la seria paura è quella di restare pericolosamente impantanati ed incastrati sotto il ponte.
Menzione a parte, per concludere, merita la vegetazione dei campi adiacenti la strada. L’incuria degli stessi da parte dei rispettivi proprietari è da tempo oggetto di protesta da parte dei locali, che lamentano la presenza di erbacce in zone dove la manutenzione dovrebbe essere certosina.
Il riferimento è all’incrocio tra la traversa Formia-Sparanise e la strada che conduce all’ingresso principale di Itaca, dove è quasi completamente impossibile avere visibilità automobilistica di chi arriva dall’altro lato ed il rischio di incidenti diventa giocoforza considerevole.
Va da sè che non siano poi così infondate le lamentele che la parte di cittadinanza residente in zona da tempo prova a far ascoltare alle amministrazioni comunali che si sono susseguite. Lamentele probabilmente destinate a restare inascoltate anche questa volta, per la delusione di persone alle quali, soprattutto nell’ultima campagna elettorale, era stato garantito che la manutenzione e quantomeno la costruzione di marciapiedi per garantire l’incolumità sarebbero state questione di poco tempo perchè “i soldi sono già stanziati, bisogna solo sbloccarli”. Così dichiarò l’allora candidato sindaco Sandro Bartolomeo.
La sola certezza in questo marasma è che nella zona il credito concesso con quel voto appare ampiamente esaurito.
La speranza, naturalmente, è che non servano nuovi episodi di cronaca nera – come già purtroppo accaduto – per catalizzare l’attenzione da queste parti evidentemente considerate quasi “marginali” e passare dalle parole ai fatti, operando efficacemente anche al di fuori del centro, al di quà del comune tra Gianola, Santa Croce e Penitro.
La redazione
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