Santa Maria a Vico: Chiamati a custodire il Creato, 17/4/15

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santa maria a vico“Siamo quello che mangiamo”, asseriva un noto Feuerbach, comprendendo con largo anticipo quanto il cibo potesse influenzare non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare e di agire di una società. E’ ciò che è stato confermato ieri, presso la sala Sant’Eugenio della parrocchia di Santa Maria a Vico, attraverso il progetto Caritas “Chiamati a custodire il creato”, grazie alla collaborazione di esperti relatori che hanno esaminato il concetto di ecosistema e salute: agricoltura a basso impatto ambientale e valorizzazione della biodiversità. Nonostante la calante partecipazione d’associazioni, cittadini, all’incontro hanno partecipato numerosi alunni dell’istituto scolastico “Majorana” di Santa Maria a Vico e dell’istituto “Gnocchi” di Maddaloni. Scarso l’interesse invece delle istituzioni locali al tema: nonostante l’incontro fosse patrocinato dai comuni di Arienzo, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico, solo quest’ultimo ha partecipato attivamente alla manifestazione grazie alla presenza del vicesindaco e dell’assessore all’ambiente. L’incontro è riuscito in ogni caso ad essere un momento formativo per i presenti, molteplici le modalità di coltivazione che sono state enumerate dagli esperti; l’agronomo Vincenzo Coppola ha evidenziato nella fattispecie, le patologie tumorali e non che possono essere contratte a causa di un eccessivo utilizzo di diserbanti e pesticidi. Coppola ha poi fatto riferimento ai brevetti sui semi imposti dalle lobby, stroncanti per le varietà genetiche dei prodotti. Grazie agli studenti del liceo artistico di Maddaloni, coadiuvati da Valentina Martinisi e, grazie alle riprese video di Matteo Piscitelli, è stato possibile addentrarsi nelle aziende per conoscerne le metodologie di coltura. Più in particolare, durante il convegno, sono stati mostrati estratti delle due giornate trascorse presso l’azienda “Ferrara” di Santa Maria a Vico e “La Sbucciatrice”, azienda sita in Caiazzo. Peculiari e differenti le tipologie e tecniche d’agricoltura, l’una classica, l’altra biologica. Tra i relatori, Lino Barbiero, proprietario dell’azienda caiatina che esporta e produce specialità autoctone, coltivate con metodi del tutto naturali. Il giovane ha presentato l’associazione di cui è vicepresidente: “Arruoliamo contadini” che nasce con lo scopo di formare i giovani ed avvicinarli alla coltivazione, con coscienza e studio. Stessa forma mentis quella di un altro relatore della serata, Manuel Lombardi, noto imprenditore di fama nazionale. Da “Contadini 2.0” ai presidi Slow Food senza dimenticare l’importanza della Coldiretti e d’altri enti a tutela dell’agricoltore. La serata è terminata con il saluto di Tina Zaccaria, una delle giovani mamme delle cartoline inviate da don Patriciello al Papa. La donna, dopo aver raccontato con immenso dolore la drammatica perdita della figlia tredicenne a causa di un tumore ha, con altrettanta forza, raccontato della nascita dell’associazione “Noi genitori di tutti”, nata proprio in seguito alla presa di coscienza del rapporto inestricabile tra ambiente malato e salute. La donna presidentessa dell’associazione, si è messa a servizio, assieme ad altre mamme, delle famiglie disagiate che purtroppo non sono invece sostenute dallo stesso stato, dalla sanità, e spesso non riescono a sostenere economicamente le spese per le cure mediche. L’appello, a chiunque volesse donare supporto morale o economico, è quello di contattare online l’associazione in questione. L’appuntamento mensile del progetto Caritas “Chiamati a custodire il Creato” è previsto per il 17 aprile, giorno in cui si discuterà degli stili di vita ecosostenibili. A seguire un ultimo incontro è previsto a maggio, con la presenza del Vescovo Di Donna. Ha moderato, e lo farà negli incontri successivi, Elvira D’Agostino.


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