Questa mattina presso la sede del tribunale di Gaeta si è svolta l’assemblea permanente degli avvocati per manifestare contro la scelta del Ministro Cancellieri di sopprimere le sezioni distaccate del tribunale di Latina. Presenti il consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Simeone, il vescovo e le autorità locali oltre ai rappresentanti dell’ordine degli avvocati del sud pontino.
«Siamo qui oggi – ha spiegato il consigliere Simeone – non per ragioni di campanilismo o per agevolare gli avvocati ma per spiegare ai cittadini le ragioni del nostro dissenso. In queste settimane ho fatto leva su tutti gli strumenti a disposizione per fare in modo che la Regione Lazio prendesse una posizione netta e di contrasto al provvedimento. Ieri ho inviato una lettera al ministro Cancellieri, che fa seguito alla mozione presentata in consiglio regionale, nella quale oltre a ribadire la contrarietà alla soppressione di Gaeta e Terracina ho chiesto di rivedere quanto previsto dal D.lgs. 155/2012 mantenendo operative, anche provvisoriamente, le sedi distaccate di Gaeta e Terracina quali presidi di legalità e democrazia. Qualora ciò non fosse possibile ho chiesto comunque di mantenere l’unità giurisdizionale dei Comuni del Sud Pontino (Formia, Gaeta, Itri, Ponza, Ventotene, Minturno, Castelforte, Spigno Saturnia e Santi Cosma e Damiano) con il Tribunale di Latina. Purtroppo in questo Paese stiamo subendo gli effetti di una distorta interpretazioni della spending review. Anziché contenere la spesa ed eliminare gli sprechi si procede con tagli indiscriminati producendo di fatto risparmi economici irrisori. Giustizia, legalità e sicurezza sociale sono elementi su cui non si può risparmiare ma al contrario, si deve investire. Il ministro Cancellieri di fatto ha ignorato in un solo colpo la posizione assunta da Camera e Senato e l’efficienza delle strutture di Gaeta e Terracina determinanti in un territorio come quello del sud pontino dove le infiltrazioni della malavita organizzata sono certificate dalle numerosissime operazioni delle forze dell’ordine. E non ultimo, è stata completamente ignorato l’organicità del sistema giustizia del territorio della provincia di Latina. La soppressione delle sedi distaccate di Gaeta e Terracina comporta conseguenze negative in termini di controllo e contrasto alla criminalità per i territori dei comuni passati sotto la giurisdizione di Cassino. La dipendenza delle Forze dell’ Ordine che operano sul territorio del sud pontino da un ufficio di Procura (Cassino) renderà inesistenti i coordinamenti con la magistratura inquirente, essendo difficile immaginare che si avranno fattivi e quotidiani collegamenti tra la Questura e i Comandi Provinciali (Carabinieri e Guardia di Finanza) con la Procura di Cassino. Il provvedimento, inoltre, arreca disagi consistenti per i cittadini oltre che per la gestione della giustizia stessa. Basti pensare che i procedimenti ordinari civili e penali saranno trattati dal Tribunale di Cassino, i riesami reali dal Tribunale di Frosinone, le misure di prevenzione saranno competenza del tribunale di Latina e i riesami personali saranno trattati dal Tribunale di Roma. Una situazione paradossale che non intendiamo accettare passivamente. Andremo avanti mettendo in atto tutti i provvedimenti possibili e sostenendo la necessità di un referendum ma soprattutto cercando quella unità con le istituzioni, la politica, le parti sociali per fare in modo che questo provvedimento possa essere rivisto. Non stiamo parlando solo della soppressione delle sedi distaccate del tribunale di Latina ma di un vero e proprio smembramento della provincia di Latina e dello snaturamento della sua identità su cui non intendiamo arrenderci».
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