Le telecamere di SkyTg24 hanno prodotto un servizio sul tema della mancata valorizzazione dei beni culturali italiani. Come modello rappresentativo è stata scelta una realtà a noi carissima, ovvero gli scavi di Minturnae.
Nel servizio, si sottolinea più volte la difficoltà di giungere a destinazione se non muniti di navigatore. Punto, questo, che va a penalizzare una località dall’altissimo contenuto storico, artistico e culturale che potrebbe (e dovrebbe) puntare più sul proprio valore. La mancanza di cartellonistica, unita all’assenza di collegamenti dedicati adeguati, fa sì che l’area venga visitata da un numero di turisti di gran lunga inferiore alle sue potenzialità. La località non è indicata se non a meno di un km di distanza, impedendo così a molti turisti magari provenienti da posti lontani addirittura di venire al corrente della sua esistenza. La discussione, sul tg, è proseguita dopo il servizio con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ha descritto Minturnae come una località sottovalutatissima e poco pubblicizzata. Per dare l’idea dell’importanza del sito archeologico, lo ha collocato su un’ipotetica mappa turistica ideale che collega Roma a Pompei (scavo italiano per eccellenza), il che non fa altro che aumentare gli interrogativi su se sia vera o meno una frase pronunciata anni fa da un politico. E’ effettivamente vero, dunque, che “con la cultura non si mangia”? Oppure andrebbe fatto qualcosa in più che viene ignorato a tutti i livelli, nazionali e non?
Luca Masiello
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