Sud Pontino: Assoluzione per “Dana”

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Una donna di origini straniere, piuttosto nota nell’intero sud pontino con l’appellattivo
di “Dana”, già era balzata agli onori della cronaca per esser stata arrestata nell’estate
del 2021 – poi scarcerata dal Tribunale del Riesame – per sfruttamento
dell’immigrazione clandestina e caporalato, è stata ora assolta dalla Corte di Appello
Penale di Napoli dalla grave accusa di estorsione in danno di alcune sue concittadine. 
Nel primo grado di giudizio, la donna era stata condannata dal Tribunale Collegiale
di Latina alla pena di tre anni e 6 mesi di reclusione, in quanto la stessa tratteneva in
modo del tutto indebito i documenti personali delle sue connazionali, fin quando
queste ultime non le avessero saldato le proprie competenze illecite per aver svolto
intermediazione nella ricerca di posti di lavoro. Somme di denaro che variavano a
seconda dell’entità del lavoro a nero procacciato e che spesso equivalevano ad una, o
anche due mensilità di stipendio. 
I suoi nuovi difensori, l’Avv. Gianluca De Meo del Foro di Cassino e l’Avv. Antonio
Urciuolo, del Foro di Latina, presentavano quindi appello sostenendo che “alcun tipo
estorsione si era verificata in danno delle vittime, in quanto l’accordo a monte con le
stesse, seppur illecito, prevedeva espressamente la consegna dei documenti a “titolo
di garanzia”.
La donna, che già era stata precedentemente arrestata nel Luglio del 2021 – processo
evidentemente nato da un filone di indagine collegato e che si è concluso
definitivamente pochi mesi orsono, con una riduzione della pena in appello ed
immediata liberazione della stessa – che rischiava, dunque, di finire nuovamente in
carcere, è stata invece assolta dalla Corte di Appello di Napoli che ha condiviso le
argomentazioni difensive svolte dagli Avv.ti Gianluca De Meo ed Antonio Urciuolo.


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