Il sindaco di Terracina Roberta Tintari ha firmato l’ordinanza con cui tiene chiuse le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado anche nelle giornate del 30 e 31 marzo prossimi, date in cui la Regione Lazio sarà in Zona Arancione e le aule possono essere riaperte. “È una decisione – afferma il sindaco – che abbiamo assunto di concerto con l’assessore Di Tommaso e il resto della giunta dopo una serie di valutazioni. Innanzitutto il livello dei contagi nel comprensorio: questa zona della Provincia di Latina, dal capoluogo fino a Fondi, vive un momento complicato che desta apprensione. Tra studenti e personale scolastico sono in molti a spostarsi tra i nostri comuni e questo pendolarismo è fonte di preoccupazione. Abbiamo quindi ritenuto opportuno prevedere il rientro in classe dopo Pasqua e, intanto, organizzare un monitoraggio della popolazione scolastica attraverso l’esecuzione, su base volontaria, di tamponi direttamente a scuola. Nei giorni scorsi infatti – prosegue Tintari – abbiamo inviato a tutte le scuole di Terracina una nota per avvisare che abbiamo messo a disposizione i tamponi acquistati dal Comune per realizzare lo screening, grazie al fondamentale apporto dell’Unità Territoriale della Croce Rossa, al rientro dalla vacanze pasquali. Desideriamo tutti che gli studenti e il personale, cioè coloro che vivono ogni giorno la scuola, possano aumentare il grado di sicurezza e affrontare con maggiore serenità le ore e le attività vissute all’interno degli istituti”.
Alle parole del sindaco, fanno eco quelle di Alessandro Di Tommaso, assessore all’Istruzione e alle Politiche Sociali: “Tenere chiuse le scuole è sempre doloroso, ma pensiamo sia oggi preferibile prolungare di soli due giorni la chiusura, vista la diffusione del contagio di questi giorni. Cogliamo l’occasione per invitare le famiglie ad aderire alla campagna di monitoraggio del Comune attraverso i tamponi da eseguire a scuola al rientro dalle vacanze. Vogliamo agevolare il rientro in aula e la tranquillità della popolazione scolastica, non solo promuovendo la prevenzione, ma portandola fisicamente all’interno delle scuole, che non sono centri produttori di contagio, bensì luoghi in cui il virus viene portato dall’esterno. Sconfiggere la pandemia è la sfida che questo tempo ci ha consegnato e che dobbiamo vincere per tornare alla normalità il prima possibile”.
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