Complesso, come ogni vicenda che interessa la burocrazia italiana, è stato il percorso per l’acquisizione dell’immobile posto all’interno della cavea del teatro romano di Terracina. La Giunta del 3 dicembre scorso ha deliberato di impegnare ulteriori 110.000 euro (79.994,96 euro per lavori compresi gli oneri della sicurezza e 30.005,04 per somme a disposizione dell’amministrazione) per la completa demolizione dell’edificio gravante sulle sottostanti antiche testimonianze del teatro romano. Il progetto definitivo dei “Lavori di restauro del Foro Emiliano e teatro romano” con la demolizione dell’immobile, definito dai tecnici “frontale”, entra dunque nel suo terzo stralcio. Dopo l’abbattimento dell’immobile, infatti, si procederà ad una nuova campagna di scavi archeologici, d’intesa con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Lazio. “E’ un progetto che seguo con molta attenzione – afferma il sindaco Nicola Procaccini – perché recuperare in toto la testimonianza archeologica romana, ne sono sicuro, darà un impulso notevole al turismo di Terracina e rivitalizzerà il centro storico alto della città. Un teatro che una volta riportato completamente alla luce, potrà contenere al suo interno circa 3.000 persone, e potrà essere utilizzarlo per manifestazioni ed eventi culturali di livello. La storia ci conferma poi che il “nostro” teatro è uno dei pochi al mondo che i romani hanno realizzato al centro di una città, eccezionalità alla quale va aggiunta la vicinanza con la Regina Viarum”.
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