“Il rinnovamento della classe dirigente a tutti i livelli, da selezionare con primarie interne, e una leadership forte; un nuovo tesseramento basato sull’effettiva partecipazione, si tessera solo chi vota; più spazi di partecipazione”. Queste le richieste avanzate dall’esponente Udc Aldo Forte nel corso dell’evento “Una nuova primavera popolare” svoltosi Sabato 7 presso il Coni di Formia alla presenza del leader Pierferdinando Casini e del ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Gianpiero D’Alia. Una serie di richieste raccolte in un manifesto politico programmatico sottoscritto dai maggiori esponenti dell’Udc del Lazio.
Nel suo intervento, Aldo Forte ha lanciato la sua “critica propositiva”, come lui stesso l’ha definita, all’Unione di Centro, dichiarando la sua posizione contraria all’eventualità di un Congresso nazionale sulla base dell’ultimo tesseramento precedente alle ultime elezioni. “Quella dell’ultimo tesseramento – ha detto Forte – è una foto che non ci somiglia più. Strappiamola e, piuttosto, mettiamoci davanti a uno specchio. Basta nasconderci”.
“Abbiamo fatto la storia di questo Paese – ha aggiunto Aldo Forte – ma è tempo di andare oltre l’Unione di Centro, oltre lo scudocrociato, oltre il dibattito ormai vuoto con Scelta Civica, verso un nuovo partito nel solco del Partito popolare europeo. Poniamoci come l’alternativa al berlusconismo. Fissiamo le nostre priorità: lavoro, ricerca e green economy, qualità della vita. Solo noi possiamo costruire e guidare un nuovo centrodestra in Italia”.
Inoltre, Forte nel suo intervento ha parlato anche di Regione: “Il Lazio che ha immaginato Zingaretti è identico a quello che stavamo realizzando noi. Non a caso, a sei mesi di distanza, le uniche misure degne di nota sono state i tagli ai costi della politica che, guarda caso, avevamo già deciso nella precedente amministrazione regionale. Intanto, però, la Regione sta cadendo nel baratro. Il deficit sanitario è tornato a crescere, così come è tornata ad allontanarsi la fine del commissariamento. La questione rifiuti è ancora irrisolta, con due indagini in corso sul nuovo sito, di cui una dell’antimafia. Il sociale è tornato a essere terra di briganti, il settore su cui tagliare per recuperare risorse. I territori provinciali, con l’asse Zingaretti-Marino, sono ormai considerati territori di serie B. Insomma, più che immaginare, – ha concluso Forte – noi consigliamo a Zingaretti di aprire gli occhi e confrontarsi con la realtà dei problemi”.
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